Come scrivere un racconto o libro giallo
Volete avvicinarvi alla scrittura di un romanzo di suspence o giallo e non sapete da dove cominciare?
È un genere intramontabile, con un suo preciso pubblico e un mercato sempre aperto.
Certo, va scritto bene.
Per questo genere di libri, più che per qualunque altro, una storia di successo è l’attento dosaggio di molti ingredienti e anche un’incrinatura nella trama, uno sbilanciamento, un filo che penzola, comprometterebbe il gradimento dei lettori, normalmente molto attenti.
Da dove si comincia per scrivere un giallo
Si comincia da un’idea, chiamiamolo un germe narrativo.
Non è che un’intuizione che avete avuto e che vi sembra interessante. Da essa scaturirà l’intera vicenda.
Questi germi sono dovunque: nelle scene a cui assistete, nelle fantasie che vi passano per la testa, in quelle ipotesi un po’ astruse che vi capita di immaginare.
Un paio di esempi: in Sconosciuti in treno di Patricia Highsmith, come lei stessa racconta, il germe narrativo era questo: “due sconosciuti decidono di uccidere uno il nemico dell’altro per crearsi un alibi perfetto”.
In Montalbano – Il gioco delle tre carte il germe è: “Un uomo ambizioso elimina due concorrenti insieme uccidendone uno e facendo incolpare l’altro”.
L’idea iniziale può nascere anche da uno stratagemma curioso, o da un fatto tecnico-scientifico che in pochi conoscono.
Per esempio, il fatto che se si fa un’iniezione a un morto, il liquido non entra in circolo. O che l’unico modo di verificare un infarto è misurare la troponina nel sangue.
Da qui può partire l’idea di un dettaglio che l’omicida non conosce e che alla fine lo incastrerà, per esempio.
Le regole di base per scrivere un giallo di successo
- Per trasformare intuizioni in successo la prima buona norma è avere un quaderno per gli appunti. Non si scappa, dovete portarvelo appresso (e ve lo confesso, non è lo stesso con il cellulare) perché non si sa mai dove e quando potrebbe passarvi per la testa l’idea vincente, o i suoi sviluppi.
Se trovate un germe narrativo interessante, dunque, annotatelo. E poi tenetelo lì, e annotate tutte le idee per svilupparlo.
- Non pretendete di trovare subito le idee giuste per sviluppare il germe narrativo. Vi occorrono momenti di relax, qualche passeggiata da soli, molta riflessione. Dovete convivere con la vostra idea per un po’ di tempo.
- Chiedetevi che struttura intendete dare al vostro libro giallo. Aristotele direbbe che ogni storia ha tre parti bilanciate: un inizio, una metà e una fine. La Highsmith ha spesso inizi lenti, per permettere al lettore di familiarizzare con il criminale. Altri autori ritengono che si debba partire quanto più vicino possibile alla fine della storia per ottenere il massimo di suspence dalla ricostruzione degli eventi.
- Non buttate via niente. Anche se una scena che vi è balenata in mente dopo un po’ non vi convince più, non cestinatela. E se la scaletta degli avvenimenti nel corso del lavoro cambia, tenete anche la versione precedente. Non si sa mai cosa potrebbe tornarvi utile, in questo o nei prossimi libri che scriverete.
Sviluppo di un libro giallo
Per sviluppare la famosa idea germinale ci sono 4 aspetti su cui dovete lavorare.
- I personaggi. Sono essi il motore della storia e badate che a volte provano a decidere senza il vostro permesso (specie se sono stati pensati davvero bene).
Dovete conoscerli a fondo. Immaginateli, state con loro: che infanzia hanno avuto? Come si vestono? Come parlano? Di cosa hanno paura? Di cosa sono esperti?
Attenzione: dovete conoscere tutto dei vostri personaggi principali, anche le cose che non andranno nel romanzo.
- La trama. Per prima cosa immaginate come sono andati i fatti secondo il vostro germe narrativo, e segnateli in ordine cronologico.
Si tratta di trovare delle complicazioni per il protagonista e i suoi avversari, meglio se cose che il lettore non poteva immaginare e che lo sorprendano: una vicina invidiosa, un aereo in ritardo, un personaggio fuori posto come un clochard dietro una scrivania di Standard and Poor.
Bene, ora sappiate che uno di questi fatti dovrà essere il culmine della storia, il punto più forte e sorprendente del libro.
Dove conviene metterlo perché funzioni al massimo e dia al lettore il massimo dell’emozione?
In che modo questa storia può cogliere di sorpresa il lettore? Se in campeggio doveste raccontarla con la lampadina sotto il mento, in che ordine mettereste i fatti per ottenere la suspence e il coinvolgimento di chi vi ascolta?
Segnate sul vostro quaderno la scaletta dei capitoli. Giusto una frasetta per ciascuno in cui chiarite in che modo quel capitolo porta avanti la storia.
Attenzione: l’ideale è che ogni capitolo abbia in sé un suo apice emozionale, un culmine magari di poco conto ma che innalzi l’attenzione del lettore.
- Per portare avanti la storia potete puntare più sulle caratteristiche particolari del protagonista o di un personaggio, oppure sull’azione in sé. Per esempio si può costruire un intero racconto basandolo sull’indecisione di un assassino.
Oppure, se si punta sull’azione, si può partire da un fatto insolito che, a catena, ne provoca molti altri.
- L’atmosfera. Fin dall’inizio vi conviene decidere in che atmosfera si troverà il vostro lettore. Sarà un libro giallo ma leggero, con un protagonista ironico, come nella serie di Michael Connelly “Avvocato di difesa”?
Oppure sconfinerete nel thriller come “La casa delle luci” di Donato Carrisi, e lascerete a chi vi legge la sensazione di un bel pugno allo stomaco?
Fin dalle prime righe questo intento vi guiderà nella scelta delle parole e del ritmo, nelle descrizioni e nei fatti che selezionerete.
Cose preziose da ricordare per scrivere un libro giallo
- Suspence
La suspence nasce dalla sorpresa che genera il senso di un pericolo, che minaccia. La presenza di qualcuno dove non ci si aspetterebbe di trovarlo, un oggetto fuori posto o rotto, una finestra aperta, un rumore nel silenzio.
Cominciate da voi stessi e da ciò che vi inquieta. Segnatevi suggestioni e idee udite da altri. Siate recettivi.
- Improbabile ma non impossibile
Potete usare situazioni improbabili per spiegare o far tornare alcuni passaggi del vostro libro, perché anche le cose improbabili accadono. Il lettore di gialli è disponibile a darvi credito. Non tirate troppo la corda, però. Mai sconfinare nell’illogico.
E che i casi improbabili siano coerenti con la personalità del personaggio coinvolto.
- Ambientazioni
Non abbondate senza motivo nelle descrizioni. Bastano poche parole ben selezionate per far capire che una stanza è trascurata, o che il suo abitante è ossessivo, o che c’è qualcosa che stride (la Highsmith una volta fece l’esempio calzante di una stanza piena di torte nuziali e ragnatele).
- Dialoghi
Nei dialoghi non partite dall’idea di voler dire tutto. Al contrario: poche parole di un personaggio, se ben studiate, bastano a trasmettere il suo stato d’animo e a portare avanti la storia.
- Proporzioni
Le proporzioni di una storia sono fondamentali. Il consiglio è tracciare sul vostro fido quaderno dello scrittore una linea che segna la metà del racconto e suddividere i fatti in modo equilibrato tra il prima e il dopo.
- Revisioni
Dopo la prima stesura, e magari dopo aver fatto leggere a qualcuno il vostro manoscritto, è il momento di rileggere con severità. Tirate fuori tutto il vostro coraggio: cancellate quello che non serve, sacrificate del tutto un personaggio, non abbiate pietà nel tagliare scene che vi piacevano da matti. L’obiettivo è scrivere un capolavoro, non lusingare il vostro amor proprio.
Tre consigli extra per scrivere un giallo perfetto
- Per scoprire come scrivere un libro giallo prima di tutto leggete molto, specialmente libri simili al vostro. Rubate dai grandi. Quando leggete i loro best seller chiedetevi: cos’ha di speciale questo libro? Fatevi lo schema delle trame più riuscite e confrontatele con la successione cronologica dei fatti: come ha scombinato la storia il suo autore?
- Fate della scrittura un’abitudine. Se avete talento ma non lavorate, nessuno verrà a sapere che siete bravi. Pensate ogni giorno a come costruire il vostro libro e poi scrivete. Magari dapprima male e poi sempre meglio.
- Non partite dall’idea di aggredire il mercato con il primo libro. Vi serve esperienza e vi servono altri libri alle spalle perché i lettori si accorgano di voi. Noi vi auguriamo di sfondare fin dalla prima opera, ma se non succede non arrendetevi. Lo slancio che vi ha animato fin dal primo germe narrativo non si deve spegnere.
Perché se restate disponibili, l’idea di successo busserà alla vostra porta.