Apre il libro e finisce in un videogame
Un ragazzo che ama i videogiochi e i libri diventa protagonista di un libro ambientato dentro le sue passioni. Una storia scritta su misura, tra fantasia e biografia.
Niente è più appassionante della vita vera. Le mille storie udite in treno, tra i tavoli di un ristorante, o alla fermata del bus.
Pezzi di storie che, se fossero libri, ce li saremmo divorati.
E infatti sono libri. Lo so perché li scrivo io.
Antonio è un ragazzo introverso. Così lo descrive il suo patrigno, Luca.
Gli vuole un gran bene, proprio come fosse suo, come gli altri due.
Luca è un uomo maturo, in pace con se stesso. Mi scrive soltanto, non sento mai la sua voce.
Forse è anche meglio, per capire le persone. Anche tra le righe ci lasciamo scappare segnali involontari.
Dalle parole che sceglie, dal tono dei suoi discorsi, da come mi descrive il libro che vorrebbe per il suo figlio maggiore, capisco quanto questo ragazzo gli stia a cuore.
Rispetta i suoi silenzi da preadolescente, ma lo osserva e gli fa sentire la propria presenza.
Quello che più mi colpisce tra le cose che Luca mi racconta perché io possa ideare una storia, è la richiesta di inserire tra i personaggi il vero padre di Antonio. “È il suo eroe” mi racconta. “Vuole essere proprio come lui”.
Antonio, mi racconta Luca, sta per concludere la scuola media. È un passaggio delicato, specie per un ragazzo sensibile come lui.
La sua vita sta cambiando e sta cambiando lui. Legge molto; ama la play station, le interminabili partite con gli amici più stretti. E poi il calcio in oratorio. Bisogna regalargli un libro ambientato tra le cose che lo divertono, magari proprio nei videogiochi.
Nei disegni ci sarà proprio lui in compagnia dei suoi migliori amici.
Luca vuole che questo libro gli infonda coraggio nel domani, che gli faccia sentire che i genitori credono in lui.
Così nasce “Qui ed ora”, un racconto fantastico che comincia in una sera come tante. La tavola da sparecchiare, qualche sbuffo e poi Antonio che si rintana in camera sua e si addormenta sulle pagine di un libro.
D’improvviso sente i muscoli tesi, il cuore che batte forte. Sta correndo lungo la fascia su un campo da calcio. È la finale, Barcellona – Manchester United.
Che ci fa lui lì con la maglia da titolare?
Antonio guarda in su. C’è una cupola di vetro e dietro i suoi amici, enormi, con i joystick in mano che comandano i suoi movimenti. È diventato un avatar, un personaggio del suo videogioco.
L’azione è velocissima. Antonio corre verso la rete, schiva gli avversari e segna. Lo stadio è in tripudio, l’arbitro fischia. Quel rumore tanto normale stranamente gli risulta insopportabile.
Chiude gli occhi e quando li riapre si ritrova al centro di un sentiero fangoso.
Avanza un plotone di militari che fa vibrare il terreno. Tra essi ci sono altri due suoi amici.
Una guerra è in corso e solo il loro intervento salva Antonio da un proiettile che gli passa accanto. Lo spingono via dalla traiettoria ma un’esplosione assordante li travolge.
Si ritrova nel salone ovale di un castello fantasy. Su un trono lontano siede una ragazza avvolta di luce, sfocata e quasi irreale. Antonio cammina verso di lei, ma una mano forte lo ferma.
È Valentina, un’amica dell’oratorio, nei panni di una maga, di una consigliera. Lo invita a fermarsi: ciò che brilla talvolta può trarre in inganno.
Gli indica invece una delle immense finestre, e Antonio vi si affaccia. Fuori l’orizzonte si spinge lontano, oltre foreste e case e pare di poter dominare il mondo intero.
Valentina dice solo poche parole. “La chiave del tuo futuro è nel presente”.
Antonio si sveglia e la sua stanza, le sue cose e quanto c’è intorno sembrano completamente nuovi. Dalla finestra si vede il mondo, il suo mondo tutto davanti a lui. E ricorda quelle parole così misteriose.
Quelle che Luca gli ha voluto regalare con questo libro.
“Si guardò ancora una volta intorno e sentì che quel rifugio sicuro era diventato un molo. Un porto da cui salpare senza paura, diretto verso una nuova avventura da gustare ogni giorno e che non vedeva l’ora di scoprire. La vita.”
Tifo per questo ragazzino di cui so solo il nome e la cui storia, come tutte quelle che incontro, ha cambiato e reso un pochino migliore la mia.