Può un libro far nascere un amore?
Un uomo innamorato dell’amica di una vita prende coraggio e si espone con un libro scritto apposta per lei. Tre anni dopo mi contatta per raccontarmi com’è andata a finire.
La pretesa di conquistare il proprio migliore amico, si sa, ha del fantascientifico. E loro erano amici da tanto di quel tempo… Peggio: erano “migliori amici”.
Di quelli che si raccontano tutto. Di quelli che quando uno ha bisogno trova l’abbraccio senza secondi fini dell’altro. Come fai a mettere a rischio un rapporto così?
Lo so anch’io com’è, semplicemente terribile. Ti tormenti nel dubbio che magari anche lui (o lei) ti ami ma non abbia il coraggio di dirtelo. Senti che è la persona giusta e che basterebbe un niente, giusto un po’ di coraggio, per capovolgere tutto.
Mauro fu colto di sorpresa da quel che aveva capito. L’abbraccio con cui stringeva Elisabetta il secondo fine ce l’aveva eccome. Si era innamorato della sua amica.
Lei però lo guardava come un fratello. Rivolgeva la sua attenzione a chiunque fuorché a lui, e glielo veniva pure a raccontare. Ovvio, era un amico.
Sono cose che ti macerano dentro, lo dico senza ironia.
Gli stai vicino perché non puoi farne a meno, ma più stai lì e più ti tormenti.
Sarà stato un giugno di quattro anni fa che Mauro, un trentenne milanese, mi contattò.
“Vorrei conquistare la mia migliore amica” mi disse. Intendeva provare con un libro, uno tutto per lei.
Mi sentii subito solidale, conoscendo bene l’argomento. La speranza di Mauro diventò la mia, la nostra.
La splendida ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi grandi avrebbe ricambiato i suoi sentimenti?
Lo ammetto, sembrava una pretesa eccessiva per un libro, per quanto unico, ma buttammo il cuore oltre l’ostacolo e ci provammo.
Ne nacque una sorta di diario dalla carta ruvida e i bordi imperfetti. Un pensiero dopo l’altro, perduto tra le pagine, ripercorreva la loro storia. Una storia non solo di fraterna confidenza, ma di complicità e sentimento, di passioni e di non detto.
Anche nel loro rapporto c’era l’inizio di ogni amore: il mistero.
Trasformammo Elisabetta e Mauro in disegni teneri e semplici.
Scegliemmo di illustrare i ricordi che più confinavano con l’amore: la gita in barca fatta insieme, in cui il silenzio ogni tanto si era tramutato in imbarazzo; la partita allo stadio, l’adrenalina in corpo, gli abbracci appassionati dopo un gol; gli esseri fantastici scappati dai libri letti insieme, la stessa musica nelle orecchie.
Di nostro aggiungemmo un piccolo dono: un segnalibro fatto a mano come un tessuto; il simbolo del paziente lavoro di coltivare un amore.
A parte i ringraziamenti a lavoro ricevuto, la cosa si chiuse lì.
Non ne avremmo saputo più niente. Era normale.
E invece… Sorpresa!
Tre anni dopo una e-mail di Mauro mi annunciava che il libro a suo tempo aveva funzionato. Lui ed Elisabetta si sarebbero presto sposati!
Che gioia, potete immaginare, sentirsi dire che proprio quel libro era stato la scintilla del destino. Che onore trovarsi, tre anni dopo, a curare i materiali delle nozze di due persone che ormai era difficile chiamare solo “clienti”: partecipando alla loro vita li sentivo quasi come cari amici.
Con lo stesso tratto semplice della prima volta realizzammo le bomboniere: un’avventura degli sposi a fumetti. Il tableau, con il mondo fantastico dei due sposi, i menù, una grande sagoma per accogliere gli invitati. E poi il libro delle presenze, in cui ogni ospite potesse gustare le storie disegnate di questo lungo amore cominciato come un’amicizia, per ridere e commuoversi.
Un fantastico lavoro, in cui abbiamo messo tutto il cuore.
Il risultato ci ha riempito di gioia, ed è ancora strano ed emozionante vedere le foto di Elisabetta e Mauro così felici anche grazie ad un umile libro, che altro non era che carta, parole e inchiostro.
Nessun gioiello avrebbe ottenuto un effetto così.